Da quando è aperto il blog raramente mi sono messo a discutere su Facebook di questioni politiche. Mi limitavo a leggere, ad osservare, ad individuare i vari luoghi comuni messi in campo sia da una parte sia dall'altra ed isolare i discorsi che, fossero di destra o di sinistra, avessero dei contenuti. Ultimamente, però, mi son trovato ad intervenire su diverse questioni, ad alimentare io stesso alcuni scambi di idee che talvolta son diventati scontri, fortunatamente sempre in modo abbastanza civile. Anzi, il più delle volte ad alzare per primo i toni del tenzone sono stato io, e forse perché troppe volte fino ad ora sono stato in silenzio.
Ho tirato su un polverone immane riguardo l'obelisco dedicato a Mussolini, provocando i detrattori della Boldrini che si nascondevano dietro lo slogan "La storia e la cultura non si toccano" per occultare tutt'altra intenzione. Sia chiaro, per chi non avesse assistito alla discussione, che non ho mai sostenuto che la Boldrini avesse ragione: ma, come ho detto, ho provocato, dicendo che anzi avevano ragione, che i monumenti vanno protetti perché raccontano la storia, ma la storia va anche raccontata giusta, e per cui suggerivo come soluzione il capovolgimento del monumento. Mettiamola sotto sopra, così oltre all'inizio ed allo svolgimento abbiamo anche il finale corretto! Inutile dire che si son scritte tante parole, troppe, molte delle quali inutili ma alcune assolutamente necessarie per capire l'andazzo generale che ha preso questo Paese ormai alla deriva.
Alla deriva come quei barconi che si vuole abbattere, quei barconi che affondano e portano con sé centinaia di anime che credevano di navigare in un sogno che non è diventato un incubo, ma la fine della loro realtà. Io mi chiedo con che coraggio, poi, chi appoggia Salvini e compagnia dia del buonista a chi invece si chiede il perché di tutto questo, a chi piange quelle vittime, a chi non ci sta nel dover assistere a tutto ciò. Se è buonista chi è mosso da spirito umanista, e loro si contrappongono a chi tacciano come buonista, per equazione matematica questi tutto sono tranne che umani. E' matematica, la stessa fredda matematica che usano per dire: bene, son 950 clandestini di merda in meno in Italia, speriamo che presto tanti altri facciano la stessa fine.
Mi girano le palle, mi girano le palle in modo pazzesco nel dover leggere tutto questo, soprattutto quando anziché mossi da un'ideologia (per quanto malata possa essere un'ideologia che promuove questo tipo di pensieri) si rifugiano nel qualunquismo. Lo stesso qualunquismo che li ha fatti esultare per la fine delle dittature di Gheddafi, di Saddam Hussein, di Milosevic etc. Sembra che queste persone siano cadute dalle nuvole, inconsapevoli di come funziona il mondo, di come ad un'azione corrisponda sempre una reazione, e di come, quando si crea il caos, è naturale che le ripercussioni si sentano ovunque. E queste ripercussioni possono manifestarsi in aumenti del costo del petrolio (e tutti a dare dei ladri ai benzinai ed allo Stato per le accise), in aumento dei prezzi dei prodotti provenienti dall'estero causati dal rincaro dei trasporti (e tutti ad accodarsi nella gara a chi difende di più il Made in Italy), in esodi di massa da luoghi in cui ci si uccide anche solo per un bicchiere d'acqua o un pezzo di pane (e tutti, ovviamente, ad infangare queste persone disperate ed il governo). Ed allo stesso tempo rimpiangono epoche che mai hanno vissuto, epoche che forse i loro genitori o i loro nonni non hanno loro raccontato bene, perché se rimpiangono un Mussolini autarchico o un Hitler propenso alla pulizia etnica c'è davvero qualcosa che non funziona nell'insegnamento e nel tramandare di generazione in generazione la storia. Hanno ragione a dirmi che non devo chiamarli fascisti, perché effettivamente fascisti non sono. Sono tutt'al più malinformati, delusi dalla politica, convinti che avere degli ideali non porti effettivamente da nessuna parte.
E la cosa, a dirla tutta, non mi stupisce: dopo 20 anni di politica di Berlusconi nella quale si puntava sull'apparenza e non sull'essenza, sulla demonizzazione di certi concetti (comunismo e solidarietà in primis), sulla parodia quotidiana dell'avversario politico di turno del leader del centro-destra promossa non dalle sue reti televisive, non dai comici ma da lui stesso, è ovvio che il risultato non poteva essere molto differente. Non che Berlusconi abbia inventato nulla, sia ben inteso: è stato sicuramente il miglior interprete di questa "arte", ma è la vecchia scuola della DC quella che ha posto le basi per quest'annientamento della capacità di discernere, della voglia di informarsi, della fedeltà alle proprie idee ed ai propri ideali. Quella DC che faceva passare per mangiabambini e ladri di terre i comunisti, che è poi la stessa DC che sapeva chi veramente voleva morto Moro; quella DC che faceva passare l'Unione Sovietica come il male assoluto mentre gli Stati Uniti come terra di libertà, che è poi la stessa DC che faceva affari con la Mafia (e li fa tutt'ora, anche se in vesti diverse), la P2 e dava il nulla osta agli USA di dar vita alle cellule del Gladio anche in Italia. E così via, di questioni da rispolverare ce ne sarebbero a centinaia, ma elencarle così è inutile, sebbene siano tutte verità, a differenza di quelle millantate dal centro-destra per settant'anni ed alle quali per settant'anni l'italiano medio ha creduto.
Settant'anni. Settant'anni son passati anche da quei giorni di aprile in cui in tutto il Nord Italia le grandi città si liberavano dalla dominazione nazi-fascista, da sole, contando sulla solidarietà e su un sano senso di appartenenza, ovvero gli ingredienti principali di un reale patriottismo. C'è chi, ancora adesso, vomita sulle donne e sugli uomini che hanno liberato l'Italia da una reale dominazione straniera, rinnegando loro stessi, nei fatti, di essere italiani, di essere intelligenti, di essere umani.
Nei prossimi giorni dedicherò diversi post ad alcuni elementi che sopra ho appena sfiorato, ma dopo tanto discutere, litigare ed innervosirmi, anche parecchio, tanto da dover frenare più di una volta le dita agognanti di scrivere i peggiori insulti, avevo decisamente il bisogno di sfogarmi, di dare loro carta bianca. Perché d'accordo, usare la diplomazia con toni pacati, anche se a volte un po' tirati, è sempre la via migliore...ma a volte se mordersi la lingua, legarsi le mani e quindi farsi male ha l'unico scopo di non far male ad altri che, quotidianamente ed inconsciamente fanno male al resto del mondo, allora non solo è cosa buona ma è cosa dovuta, principalmente verso me stesso, smettere di essere masochista.
Che poi tutto questo possa non servire a nulla è quasi assodato, nel senso che di certo, da solo, il mondo non lo posso cambiare. Ma finché avrò la possibilità di provare anche solo a far ragionare, a mettere a conoscenza di certi fatti, a far cambiare idea ad una persona continuerò a dannarmi l'anima pur di portare avanti le mie idee, i miei pensieri e le mie convinzioni.
E dato che questo è un post un po' avvelenato, non v'è canzone più adatta di questa a sintetizzare il mio stato d'animo. Incazzato, un po' stanco, ma ancora desideroso di andare avanti.