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Questa non è l'immagine alla quale, nel post, faccio riferimento. Il "Questa si è integrata!" dovrebbe far quanto meno riflettere. |
Vorrei capire i processi mentali che portano i razzisti ad essere i primi a scandalizzarsi, ad offendersi, a piagnucolare quando il razzismo viene perpetrato nei loro confronti. Dev'esserci qualcosa di malato, altrimenti non si spiega. Come non si spiega che questi strumentalizzino certe dichiarazioni per gettare fango su un'ideologia che, ed è risaputo, tutto è tranne che razzista, ma che, guarda caso, deve sempre fare ben attenzione quando certi suoi esponenti si lasciano andare a certe dichiarazioni.
Ma facciamo un attimo di chiarezza, spiegando da cosa nascono queste mie perplessità e, soprattutto, queste assurde incoerenze (o almeno io le considero tali). Oggi è stata diffusa la notizia della morte di Dacia Valent, donna italo-somala di cinquantadue anni che per diversi anni è stata europarlamentare del PCI. Figlia di un diplomatico italiano e di una principessa somala, ha assistito all'uccisione da parte di un gruppo di neofascisti quando aveva sedici anni, portandola ad essere una fiera esponente dell'anti-razzismo in Italia, in un periodo, tra l'altro, in cui vedere persone aventi la pelle di un altro colore era cosa rara all'interno dei nostri confini, quasi folkloristica. Ciò che però l'ha avvicinata alla politica, in un periodo in cui, è DOVEROSO ricordarlo, il PCI era totalmente allo sbando, è stata la sua denuncia nei confronti dei suoi colleghi di polizia in seguito al loro mancato intervento quando venne aggredita con movente razziale: e si sa come funziona la politica d'immagine, quando qualcuno può portare voti per un gesto eclatante si fa a gara per portarlo dalla propria parte; senza andare troppo il sottile, senza capire se può davvero rappresentare gli ideali oltre che portare voti. Venne poi espulsa da Rifondazione Comunista quando andò al congresso di Alleanza Nazionale, desiderosa di diventarne esponente (ed ovviamente qui c'è qualcosa che non torna, no!?); finì poi anche in carcere, la Valent, con l'accusa di aver tentato di uccidere il suo convivente che aveva il vizio di massacrarla di botte. Infine, convertitasi all'Islam, ha fondato un movimento islamico considerato integralista, il quale, almeno dal nome, tutto mi fa pensare tranne che ad una posizione fondamentalista: Islamic Anti-Defamation League.
In tutto ciò si è lasciata alla seguente dichiarazione shockante: "Italiani bastardi, italiani di merda. Che possano i loro figli morire nelle loro culle, o non essere mai partoriti". Scandalo, orrore!! Solo che queste sono le parole di una donna che: ha visto, come detto, uccidere il proprio fratello da dei neofascisti ITALIANI; è sicuramente venuta a conoscenza degli orrori e dei soprusi perpetrati nei confronti dei somali da parte degli italiani durante la Campagna Coloniale del Regio Impero Italiano; ha subito la discriminazione quotidianamente, dai banchi di scuola fino ai suoi stessi colleghi che anziché proteggerla hanno lasciato fare agli aggressori... tanto è una negra...
Ma ovviamente cosa succede sul web, specchio più affidabile della natura dell'italiano medio e contenitore dei più beceri sfoghi, figli di mamma ignoranza e papà razzismo? "Brucia all'inferno, puttana!", giustificato da commenti ancora più vuoti ed assurdi, ma soprattutto partoriti da menti che, quando affonda un barcone tra le coste dell'Africa e Lampedusa, esultano, godono, vanno davanti allo specchio e si dicono: "Minchia che bel maschione italiano che sono! Mo me faccio 'na birra, alla faccia di quei negri di merda. E speriamo che ne affondino altri".
Perché sì, è uno schifo che qualcuno generalizzi, anche quando tutto sommato ci sarebbero tutte le scusanti del caso, ma ancora più schifo mi fa l'indignazione di chi fa gli stessi discorsi. Gli aggettivi son sempre gli stessi, cambiano i soggetti ai quali gli aggettivi sono rivolti, cambiano i soggetti che aprono la bocca. Ma quanti di questi hanno visto il proprio popolo massacrato, che so, dai "negri"? Nessuno. Quanti hanno visto il proprio fratello, figlio, sorella, quel che volete, ucciso perché a differenza degli assassini era italiano? Nessuno. Chi ha subito discriminazioni razziali, tra questi, da parte di gente di un colore di pelle o di una provenienza diversa? Nessuno.
Ecco dove sta il problema. Una generalizzazione, quando è a caldo, quando è figlia del dolore, quando è lo specchio di occhi che hanno visto orrore ovunque, è sbagliata ma ci può stare. Quando invece è figlia di una supposizione, ovviamente sbagliata, di superiorità solo perché la donna che ha male educato il proprio figlio è cittadina di un Paese ricco, allora è SEMPRE sbagliata, con l'aggravante del fatto che a voi, i neri, non hanno fatto niente. A voi, gli ebrei, non hanno fatto nulla, come non vi han fatto nulla gli islamici, i cinesi, i sudamericani e via dicendo.
Solo che vi brucia il culo, dovete sfogarvi contro chi ha ancora meno voce di voi, che già poca ne avete (come poche sono le vostre palle), proprio perché sapete che nulla potrà farvi, perché è così debole, indifeso e non tutelato che potete dirgli e fargli quel che vi pare.
Chiudo con il dire che trovo vergognoso avvicinare queste dichiarazioni al Partito Comunista Italiano, a Rifondazione Comunista ed al comunismo in genere: questa è semplice e becera strumentalizzazione da parte di chi sa di puzzare di odio e pregiudizio fino al midollo ma che accusa chi è mille volte superiore (ideologicamente parlando) a lui di aver sofferto di un attacco di aerofagia.
Non capisco, fatico davvero, e forse sarebbe anche il caso, davanti a cotanta incoerenza, davanti a questi sfoggi di ipocrisia mista a disinformazione, approssimazione e, logicamente, una malata mentalità di destra, alzare bandiera bianca...
Ma sin da piccolo canto "Bandiera bianca la vogliamo, no!", per cui resto fedele alla mia. Però davvero, certe volte verrebbe voglia di intonare un coro con Battiato.
Stefano Tortelli
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