martedì 2 dicembre 2014

Castrazione.mp3

Avere la possibilità di ascoltare ovunque io sia la musica grazie agli auricolari è sicuramente qualcosa di molto prezioso. Ma non sempre. Quando ascolto con il lettore mp3 la musica preferirei dovermi trovare a sentire canzoni delle quali non conosco il testo, artisti ai quali mi sono avvicinato da poco, album che ho lasciato a prendere una cibernetica polvere per tanto, troppo tempo.
Perché trovarmi sul pullman con quaranta altre persone a bordo, sentire cominciare una canzone che so a memoria manco l'avessi scritta io e dover sbarrare con denti e labbra la prima nota e deglutire per ricacciare l'intero testo giù fino all'addome è qualcosa di atroce.
Ascoltare musica con gli auricolari in un luogo pubblico è paragonabile ad un coito interrotto: perché sì, ti è piaciuto, perché sì, hai dato e ricevuto, perché sì, hai fatto ciò per cui sei nato, ti sei emozionato, ti sei fatto coinvolgere.... ma non c'è nulla da fare, non ti sei potuto esprimere totalmente, hai dovuto importi un freno, hai dovuto bloccare un naturale impulso, un flusso che se lasciato procedere sul suo binario ti avrebbe dato una gioia immensa, rendendoti un tutt'uno con ciò che ti sta dando piacere, una fusione totale con quella sequenza di note oggetto del tuo amore.
Ma del resto si sa, gli atti osceni in luogo pubblico sono perseguibili per legge....


Ps: scritto ieri tornando a casa da Torino, chiaramente mentre ero sull'autobus. La scena era praticamente la seguente: auricolari nelle orecchie, paesaggi che scorrevano fuori dal finestrino, una canzone che finisce ad libitum sfumando. Poi senti il rumore del registratore di cassa, le monete mescolate, lo strapparsi dello scontrino; il tutto ripetuto più volte, come un mantra che si impossessa della sua anima. Attacca il basso di Waters, entrano anche Gilmour e Mason. Un giro, due giri, tre, quattro. E' ormai il tuo momento, tutto il corpo sta già tenendo il tempo, hai già la M sulle labbra, prendi un respiro profondo, gonfi la pancia, allarghi il torace, stendi il collo.... ma devi lasciare la M lì dov'è. quella benedetta nasale bilabiale sonora non potrà prendere il volo perché è socialmente contestabile come comportamento, perché non si usa, perché non si fa, non si deve, non bisogna nemmeno pensarci!!

Ed allora la lasci lì, quella dannata M, la fai retrocedere, la porti alla mente, chiudi gli occhi e te la canti tutta. 
Tanto prima o poi finisce quel viaggio, tanto prima o poi scendi da quel pullman, prima o poi salirai in macchina. Ed allora sì che urlerai quella M!

Money, get away!




Stefano Tortelli (testo in corsivo 01-12-2014)

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