I pisolini pomeridiani che si trasformano in epiche dormite durante le quali le lancette si rincorrono come preda e predatore, senza stancarsi.
Ma arriva poi il momento in cui un agente esterno ferma tutto e fa sì che tu ti debba svegliare, obbligando le lancette a fermarsi, a riprendere il loro solito ritmo compassato ed ormai banale.
Però, sotto sotto, inconsciamente, nella tua testa ancora scalpitano le due fiere, pronte a ridarsi battaglia nelle sterminate praterie dell'onirico mondo. Aspettano solo un piccolo cedimento, un abbassarsi della guardia, un intorpidirsi del corpo ed il chetarsi del battito del cuore che va raggiungendo ritmi meditativi, seguito dal respiro, più profondo e meno frequente.
Del resto è o non è famosa la quiete prima della tempesta?
E presto ricomincerà la battaglia, è solo questione di tempo, è solo questione di abbassare la guardia.
Scrivere ascoltando i Doors porta sempre a qualcosa di strano. Soprattutto se hai appena dormito tre ore in pieno pomeriggio con, in sottofondo, i documentari di Focus sugli animali. Freud del resto ben sapeva quanto siano importanti gli impulsi esterni sull'attività onirica; ma caro Sigmund, avessi potuto sentire anche tu i Doors, probabilmente ti saresti perso tu stesso nel cercare di stabilire un confine tra un mondo e l'altro durante il diffondersi delle loro note, delle loro parole, delle loro atmosfere.
Stefano Tortelli
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