martedì 30 dicembre 2014

Canzone di notte #1



Manca il sonno anche stanotte, e sto cominciando a maledire le feste e l'influenza dei giorni passati che in perfetta sinergia hanno minato il ritmo che tra università, volontariato ed uscite con gli amici mi dava la possibilità di svegliarmi presto ed addormentarmi tardi, sfruttando a pieno quelle quattro-cinque ore di sonno che mi concedevo la notte. Dopo Capodanno dovrò assolutamente riprendermi: c'è da studiare, c'è da preparare il programma di italiano per la scuola, c'è da incrociare le dita per un'altra possibile e meravigliosa opportunità. E ci sarà da cantare e suonare. 
Tra i vantaggi che ha il vivere in aperta campagna, in una cascina che vede tra la camera tua e quella dei tuoi ben quindici metri di distanza e diversi muri a dividerle, ci si può permettere il lusso di suonare sotto le coperte, cantando però a bassa voce, cercando di limitarne il più possibile l'intensità. 
Che poi mi è stato detto in passato che per quanto io possa cercare di fare piano mi si sente... ma confido nel sonno pesante dei miei, nella loro televisione accesa di notte e nell'aria umida della campagna piemontese. Forse forse riesco a non fare danni! 
Tra i vari spartiti che ho qui sul pc ne ho diversi di De André, e stanotte, con la mia sei corde, sto vagando tra tende capovolte, cani e fumo... gli indiani hanno perso, ma il loro onore, la loro storia, la loro cultura un po' stanno rivivendo anche qui.


Stefano Tortelli

Nessun commento:

Posta un commento